Come poter ridurre la propria impronta ecologica

L’impronta ecologica è un indicatore complesso utilizzato per valutare il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle.

Attualmente l’impronta ecologica della popolazione mondiale richiede 1.5 pianeti: in termini temporali significa che la Terra necessita di un anno e mezzo per produrre le materie prime che consumiamo e assorbire l’inquinamento che emettiamo in un anno. Gli Stati tecnologicamente avanzati dovrebbero correggere le proprie abitudini e i propri consumi per alleggerire la pressione esercitata sull’equilibrio del paese: il Nord ricco, costituito dal 20% della popolazione mondiale, consuma l’80% delle risorse naturali.

Dal 29 luglio 2019 abbiamo esaurito tutte le risorse che sarebbero state a nostra disposizione per i dodici mesi che compongono quest’anno, costringendo perciò la terra a cederci risorse che sarebbero state sostenibili solo in futuro: stiamo prendendo in prestito le risorse del domani.

Per ridurre la propria impronta ecologica è possibile eseguire alcuni accorgimenti quotidiani:

  1. Acquistare merci prodotte vicino a te.
    Ogni anno i trasporti generano il 13% delle emissioni totali del pianeta.  L’ideale ovviamente è acquistare prodotti a Km0, ma nel caso non sia possibile presta comunque attenzione al luogo di provenienza dei prodotto che stai per acquistare.
  2. Bere acqua dal lavandino.
    Con 192 litri pro capite, l’Italia è al primo posto in Europa per il consumo di acqua in bottiglia. Per la produzione dell’imballaggio (il 78% dell’acqua consumata nel nostro Paese è in bottiglia di plastica), si utilizzano 350mila tonnellate di plastica, pari a 665mila tonnellate di petrolio. L’impronta ecologica di un litro di acqua del rubinetto è da 200 a 300 volte inferiore rispetto ad un litro di acqua acquistata in bottiglia.
  3. Ridurre il consumo di carne.
    Un manzo cresciuto in allevamento intensivo nel corso della sua crescita consuma 5mila chili di mangimi, ma una volta macellato si trasforma in non più di 300kg di carne da mangiare quindi, per ogni kg di carne prodotta, sprechiamo da 10 a 15 chili di cereali. Inoltre gli allevamenti sono responsabili diretti anche dell’inquinamento e dell’eccessivo consumo di risorse idriche. I processi coinvolti nell’allevamento di animali generano una produzione di gas serra equivalente al 18% delle emissioni globali, mentre quasi il 25% del totale delle risorse idriche utilizzate ogni anno nel mondo servono per gli allevamenti.
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